Il CT Gracale D552 costruito nel 1931 dalla società dei Cantieri Navali Riuniti negli stabilimenti di Ancona. Venne varato il 17 giugno 1934, entrò in servizio il 15 novembre.
Gli anni Trenta e la seconda guerra mondiale.
Nel periodo che dal 26 marzo 1936 al 9 luglio 1939 prese parte a diverse missioni e pattugliamenti. In particolare durante la guerra civile spagnola, non soltanto nel Mediterraneo, ma anche in Atlantico, tra le quali le missioni dell’agosto del 1936 in Belgio e del luglio del 1939 a Lisbona.
Il 10 giugno 1940, all’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale, faceva parte della X Squadriglia Cacciatorpediniere, assieme ai gemelli Maestrale, Libeccio e Scirocco.
Nel corso del secondo conflitto mondiale operò sia con le forze da battaglia, che nella scorta ai convogli per la Libia.
Il 2 luglio 1940 si diresse, insieme ai gemelli, agli incrociatori leggeri Bande Nere e Colleoni, alla I Divisione (incrociatori pesanti Zara, Fiume e Gorizia) ed alla IX Squadriglia Cacciatorpediniere (Alfieri, Oriani, Gioberti, Carducci) a fornire scorta indiretta ad un convoglio che stava rientrando dalla Libia.
Il 6 luglio scortò il primo convoglio di grosse dimensioni per la Libia (operazione denominata «TCM»). Partito da Napoli alle 19,45, il convoglio era composto dai trasporti truppe Esperia e Calitea e dalle moderne motonavi da carico Marco Foscarini, Vettor Pisani e Francesco Barbaro; con le quattro unità della X Squadriglia Cacciatorpediniere scortavano il convoglio anche gli incrociatori leggeri Bande Nere e Colleoni e la XIV Squadriglia Torpediniere (Procione, Orsa, Orione, Pegaso). Le navi arrivarono indenni a Bengasi, porto di arrivo, l’8 luglio.
Rientro in Italia
Tornata ad Augusta, la X Squadriglia ripartì di nuovo per aggregarsi alla formazione navale che prese parte alla battaglia di Punta Stilo del 9 luglio. Ma tuttavia questa formazione non ebbe un ruolo rilevante.
Il 27 luglio il Grecale e le unità gemelle partirono da Catania e si aggregarono alla scorta di un convoglio sulla rotta Napoli-Tripoli durante l’operazione «Trasporto Veloce Lento». Il convoglio era composto dai mercantili Maria Eugenia, Gloriastella, Mauly, Bainsizza, Col di Lana, Francesco Barbaro e Città di Bari, scortati dalle torpediniere Orsa, Procione, Orione e Pegaso. Il sommergibile britannico Oswald, avvistato il convoglio, cercò di silurare il Grecale, ma non vi riuscì; le unità arrivarono in porto indenni il 1º agosto.
Il 9 agosto, insieme ai tre gemelli, effettuò la posa di uno sbarramento di mine nelle acque di Pantelleria.
Nell’aprile 1941 scortò un convoglio di piroscafi tedeschi (Alicante, Maritza, Procida, Santa Fe) con rifornimenti per l’Afrika Korps.
Ancora in mare
L’11 maggio appartenne alla scorta indiretta, insieme agli incrociatori leggeri Bande Nere, Cadorna, Duca degli Abruzzi e Garibaldi, e ai cacciatorpediniere Alpino, Fuciliere, Scirocco, Da Recco, Pancaldo, Pessagno ed Usodimare, ad un convoglio formato dai mercantili Preussen, Wachtfels, Ernesto, Tembien, Giulia e Col di Lana e che fruiva della scorta diretta dei cacciatorpediniere Dardo, Aviere, Geniere, Maestrale e Camicia Nera: salpate da Napoli, le navi giunsero a Tripoli il 14.
Il 26 maggio scortò, unitamente al capoclasse Maestrale ed al Cadorna, un convoglio da Napoli a Tripoli.
Il 19 giugno entra a far parte, coi gemelli Scirocco e Maestrale, della scorta indiretta di un convoglio verso Tripoli , che era stato attaccato, senza risultati, dal sommergibile britannico Unbeaten nelle acque di Pantelleria. Le unità arrivarono a Tripoli il 20, ma quando ormai i trasporti avevano imboccato la rotta di sicurezza per Tripoli il sommergibile inglese Unique silurò l’Esperia, che colò a picco nel punto 33°03′ N e 13°03′ E.
Posa mine
Il 7 luglio effettuò la posa di sbarramenti di mine nel canale di Sicilia, unitamente ai cacciatorpediniere Scirocco, Maestrale, Pigafetta, Pessagno, Da Recco, Da Mosto, Da Verrazzano ed alle Divisioni incrociatori IV (Bande Nere e Di Giussano) e VII (Attendolo e Duca d’Aosta). Sempre a luglio fece parte della scorta di un convoglio formato dai trasporti Ernesto, Tembien, Giulia, Col di Lana, Wachtfels, Amsterdam; il Tembien ed il Wacthfels furono colpiti da aerei e dovettero essere presi a rimorchio.
Il 24 settembre lasciò Palermo insieme agli incrociatori leggeri Duca degli Abruzzi ed Attendolo, alla III Divisione (incrociatori pesanti Trento, Trieste e Gorizia), ai gemelli Scirocco e Maestrale ed alla XII Squadriglia Cacciatorpediniere per attaccare un convoglio britannico, ma non riuscì a raggiungerlo.
L’attacco
Nella mattinata dell’8 novembre 1941 il Grecale (al comando del capitano di fregata Giovanni di Groppello) salpò da Napoli. Si aggregò alla scorta del convoglio «Duisburg» diretto a Tripoli. Composto dai trasporti Duisburg, San Marco, Sagitta, Maria, Rina Corrado, Conte di Misurata e Minatitlan.
Le navi erano scortate, oltre che dal Grecale, dai cacciatorpediniere Maestrale, Fulmine, Euro e Alfredo Oriani. Nella notte successiva la forza K Britannica attacca il convoglio italiano, furono affondati tutti i mercantili e il Fulmine.
La strage
All’inizio del combattimento l’Aurora aprì il fuoco e sparò tre salve contro il Grecale, in quel momento in coda al convoglio. Rispose al fuoco, ma solo dopo essere stato centrato da otto proiettili da 152 e 120 m. Ventitré uomini morirono e 56 invece feriti (di cui 35 gravemente): alcuni colpi raggiunsero la sala macchine, che misero fuori uso l’apparato motore; A quel punto il Grecale era immobilizzato e fuori uso e con incendio a bordo. L’Oriani lo rimorchiò fino in porto..
Il Grecale fu poi trainato dapprima a Trapani e da lì, l’11 novembre, a Taranto, per essere sottoposto ai lavori di riparazione.